I livres de chevet e la “conoscenza del mondo”. Lucrezio, Ovidio, Plinio

L’incontro si propone di riflettere sul rapporto di Italo Calvino con tre grandi autori latini la cui influenza sulla sua produzione saggistica e letteraria è ampia e pervasiva: Lucrezio, Ovidio e Plinio il Vecchio. Dei poemi dei primi due, più volte menzionati e discussi nelle Lezioni americane, è lo stesso Calvino a scrivere: «Io ho due livres de chevet: il De rerum natura di Lucrezio e le Metamorfosi di Ovidio. Vorrei che tutto ciò che scrivo derivasse dall’uno o dall’altro, o da entrambi»; ed è stata, di fatto, ampiamente studiata – nonché variamente interpretata – la rete di rispondenze tra la lettura che Calvino dà di queste due opere come poemi enciclopedici, nei quali «tutto può trasformarsi in nuove forme», «la conoscenza del mondo è dissoluzione della compattezza del mondo» e «c’è una parità essenziale tra tutto ciò che esiste, contro ogni gerarchia di poteri e di valori», e la produzione originale di Calvino scrittore: le forme che si trasformano continuamente l’una nell’altra (secondo la dottrina di Pitagora) nell’universo ovidiano sono, per Calvino, assimilabili agli atomi indivisibili che compongono (secondo la dottrina epicurea) l’universo descritto da Lucrezio: le une come le altre sono espressione, dunque, di una visione ‘combinatoria’ dell’esistente. Anche il rapporto con Plinio, tuttavia, è determinante per la riflessione sulla letteratura conoscitiva: se il poema lucreziano e quello ovidiano sono opere nelle quali «la conoscenza del mondo diventa dissoluzione della compattezza del mondo», la Naturalis historia può essere affiancata – e in parte, allo stesso tempo, contrapposta? – ad essi come opera nella quale è espressa, da un lato, un’idea enciclopedica del mondo, ma nella quale la natura si rivela, dall’altro, come «ciò che è esterno all’uomo ma che non si distingue da ciò che è più intrinseco alla sua mente, l’alfabeto dei sogni, il cifrario dell’immaginazione, senza il quale non si dà ragione né pensiero». A confrontarsi e dialogare su questi temi, con il coordinamento di Claudio Giammona, saranno tre latinisti attenti ai temi di ricezione, specialisti rispettivamente di Lucrezio (Alessandro Schiesaro), Ovidio (Francesco Ursini) e Plinio il Vecchio (Pietro Li Causi); e, sul versante moderno, una studiosa di Calvino che ne ha approfondito, in particolare, il rapporto con questi tre autori (Ginevra Latini, autrice del recente volume Italo Calvino e i classici latini. “Cosmicità” di Lucrezio, Ovidio e Plinio il Vecchio, 2023).

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