I porti

Il sito di Elaiussa Sebaste fu uno dei principali porti del Mediterraneo orientale che si sviluppò in età augustea e mantenne il suo prestigio di scalo commerciale fino al tardo impero e all’età bizantina. Il centro portuale si trovava infatti all’incrocio fra le più importanti vie marittime e terrestri, in un punto di passaggio obbligato e di collegamento fra Siria, Egitto e penisola anatolica. La città di Elaiussa Sebaste era dotata di due bacini portuali, uno maggiore a Nord ed uno di dimensioni minori a Sud del promontorio ove era dislocato il nucleo abitativo originario, oggi completamente insabbiati e non ancora indagati approfonditamente. 

L’originario insediamento di Elaiussa Sebaste sorse in epoca tardo ellenistica (II-I secolo a.C.) su un esteso promontorio roccioso, naturalmente protetto da ripide scogliere e situato in posizione dominante sulle due ampie insenature naturali nelle quali vennero ricavati i porti settentrionale e meridionale della città. Il sito è menzionato nelle fonti letterarie come Isola, benché, come hanno dimostrato le prospezioni geologiche, era collegato già in antico alla terraferma da uno stretto istmo.

La città progressivamente sostituì all’originaria funzione strategica connessa alle principali vie terrestri e marittime un sempre più pregnante ruolo portuale e commerciale, probabilmente anche a seguito della pace scaturita dalla sconfitta della pirateria da parte di Pompeo. Sarà poi dall’età augustea che la polis vivrà un’epoca di prosperità e di sviluppo urbanistico e portuale. Elaiussa Sebaste mantenne il suo ruolo di scalo marittimo e commerciale privilegiato fino all’epoca bizantina, grazie alla fiorente attività dei suoi porti e all’intensità degli scambi commerciali in tutto il Mediterraneo, attestati dai rinvenimenti ceramici.

Lo sviluppo e l’importanza portuale e marittima raggiunti da Elaiussa Sebaste sono attestati anche dai titoli con cui la città è insignita in alcune emissioni monetali di epoca imperiale: in particolare, quello di ΜΗΤΡΟΠΟΛIΣ ΠΑΡΑΛΙΟΥ durante i regni di Antonino Pio e di Marco Aurelio e Lucio Vero; mentre quello di , NAUARCIS, legato al ruolo di scalo della flotta imperiale, compare per la prima volta durante il regno di Commodo e poi sotto Geta, Gordiano e Valeriano. Infatti, quest’ultimo titolo, che si ritrova anche nelle coniazioni di altre due città della Cilicia (Aigeai e Korykos), è da mettere verosimilmente in connessione con la presenza durante il III secolo di basi navali lungo la costa cilicia, in appoggio al porto militare di Seleucia in Pieria alle foci dell’Oronte, in cui stanziava la classis Syriaca.

I due bacini portuali di Elaiussa Sebaste risultano oggi totalmente insabbiati e non ancora indagati approfonditamente. Essi sono stati oggetto, nelle passate campagne (1996-1997 e 1999-2001), di preliminari studi geofisici (prospezioni gravimetriche, magnetometriche e carotaggi) seguiti da indagini con il geo-radar (2006). Alcuni limitati sondaggi mirati, effettuati nel bacino portuale settentrionale, hanno fornito solo parziali informazioni in merito all’evoluzione ambientale e alla morfologia nelle diverse fasi di vita della città.

Gli scavi condotti a partire dal 1999 lungo i settori nord-ovest e sud-est del promontorio, invece, hanno portato alla luce straordinari complessi prospicienti i due bacini portuali della città, che ne dimostrano la complessità e l’importanza urbanistica e topografica: le cosiddette Terme del Porto e il monumentale portico colonnato affacciati sul porto settentrionale, il quartiere abitativo e artigianale presso quello meridionale, le mura urbiche e il Palazzo Bizantino nell’area compresa fra l’istmo di collegamento con la terraferma e i due porti della città.

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