Agora

Le indagini condotte nell’area a sud-ovest del teatro a partire dal 1995 fino al 2005 hanno permesso di mettere in luce il complesso dell’agora, costruito nella seconda metà del II secolo d.C. e distrutto alla metà del V per la creazione di una chiesa protobizantina.

Nonostante le alterazioni subite dal complesso per la sovrapposizione della basilica, è stato possibile ricostruire la planimetria originaria della piazza. L’agora viene inserita nell’area pianeggiante immediatamente a sudovest del teatro, di cui segue il comune orientamento est-ovest; presenta una pianta quadrangolare di modeste dimensioni (31 x 31m. circa), è delimitata da muri perimetrali in opera quadrata ed è dotata sui quattro lati di un portico colonnato. La corte centrale, scoperta e pavimentata in lastre di calcare, è dominata al centro da una tholos; lungo il lato perimetrale settentrionale sette porte consentono l’accesso a cinque ambienti adibiti a funzioni di rappresentanza.

Nonostante le difficoltà interpretative relative alle caratteristiche architettoniche e funzionali della piazza, non univocamente leggibili, il modello architettonico di riferimento, rielaborato secondo un gusto propriamente locale, sembrerebbe rimandare alle agorai commerciali di epoca ellenistica e ad alcuni tipi di macella con tholos centrale, entrambi caratteristici dell’area microasiatica.

Nella seconda metà del II secolo, la costruzione del quartiere pubblico occidentale porta a definitivo compimento il processo di urbanizzazione della fascia costiera, ormai elemento di cerniera fra l’abitato sull’isola e le sporadiche emergenze monumentali sulla terraferma del I secolo d.C. La costruzione del quartiere pubblico determinò l’inserimento della piazza nell’area pianeggiante immediatamente a sudovest del teatro, di cui segue il comune orientamento est-ovest. La planimetria del complesso ha subito una radicale trasformazione in epoca bizantina con la sovrapposizione di una basilica biabsidata a tre navate.

La superficie dell’agora (31x31m. circa) è delimitata sui quattro lati da muri perimetrali conservati con alzati dall’altezza variabile e realizzati in opera quadrata con blocchi di calcare locale accuratamente tagliati. L’ingresso monumentale, sul tipo del propylaeum, è collocato al centro del lato orientale prospiciente la principale arteria est-ovest, ed è preceduto da una scalinata fiancheggiata da due piccole fontane quadrate in avancorpo, decorate con protomi leonine.

Lungo il muro occidentale si aprono sette porte, inquadrate da architravi monolitici e stipiti modanati, che consentono l’accesso ad almeno cinque ambienti retrostanti, di cui quello centrale più ampio; il numero esiguo di tabernae e l’enfatizzazione architettonica della loro parete di ingresso lascerebbero ipotizzare una funzione di rappresentanza non legata alle attività di vendita che, invece, avrebbero potuto svolgersi con allestimenti provvisori predisposti nei portici e nella corte centrale.

Il portico colonnato è eretto su uno stilobate le cui fondazioni corrono parallelamente ai muri perimetrali, individuando portici con un’ampiezza pari a circa 4,80 m.; nell’angolo nord-occidentale del portico settentrionale e nei lati settentrionale e meridionale del portico orientale restano alcuni lacerti di mosaico policromo decorati da motivi a trecce e meandri.

L’area centrale, scoperta, è invece rivestita da una pavimentazione in lastre di calcare locale ed è occupata al centro da un edificio a tholos, dalla destinazione d’uso ignota, di cui restano soltanto le fondazioni in cementizio, rasate nel V secolo.

Gran parte del materiale costruttivo e dell’apparato decorativo della piazza, fra cui basi, colonne, capitelli, elementi di trabeazione e basamenti iscritti, sono stati riutilizzati nella costruzione della basilica; tutto l’apparato decorativo rimanda ad un panorama cronologico piuttosto coerente, databile alla seconda metà del II secolo d.C.

Nonostante le numerose lacune della documentazione archeologica, l’agora di Elaiussa sembra rispondere ai generali criteri architettonici adottati nelle agorai commerciali di epoca ellenistica e nei macella romani, rielaborati secondo un gusto locale.

La piazza di Elaiussa è un complesso ibrido, le cui caratteristiche tipologiche e funzionali sono il risultato dell’interazione fra il sapere tecnico costruttivo delle maestranze autoctone e le mutate esigenze di rappresentatività della città, legate alla nuova situazione politico-amministrativa, economica, culturale e sociale, maturata nella media età imperiale.I materiali e le stratigrafie associate datano la costruzione del complesso alla seconda metà del II secolo d.C., in concomitanza con obliterazione dell’edificio a mosaico policromo e come conseguenza dell’importante trasformazione urbanistica ed architettonica intervenuta nella città.  Intorno alla metà del V secolo la costruzione della basilica bizantina comporta la demolizione dei portici e della tholos della piazza ed un massiccio riutilizzo degli elementi pertinenti agli alzati e alla decorazione architettonica.

Galleria1
  • Galleria1
  • Galleria2
  • Galleria3
  • Galleria4
  • Galleria5
  • Galleria6
  • Galleria7
  • Galleria8
  • Galleria9
  • Galleria10

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma